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Promosso dall'incontro dell'architetto milanese con l'ingegnere Carlo Maurilio Lerici, perfetta incarnazione del tecnico umanista, l'Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma è l'esempio più riuscito della sua idea dell'architettura come manifestazione di una civiltà dell'abitare all'insegna della fruttuosa collaborazione tra diverse culture. L'edificio di Stoccolma doveva essere opera d'arte totale: non confinata cioè alla sola espressione spaziale, ma estesa a tutti gli elementi di arredo qui considerati come espansione dell'architettura. Per lo stato di conservazione e per la ricca dotazione di arredi originali, l'Istituto costituisce dunque un unicum cui pare doveroso dedicare un'indagine accurata e una ricostruzione minuziosa.